Ancora qualche giorno di pioggia e non avrei più trovato il sambuco maturo al punto giusto per fare lo sciroppo e quindi, nonostante non avessi molto tempo oggi, sono partita a raccogliere i fiori, approfittando di un po’ di sole. Quanto mi piace preparare questo sciroppo… perché ormai per me è un rituale che si ripete da anni… Non ricordo esattamente quando mi sia venuta la passione per le erbe, ma sono sicura che è stata colpa di una piccola enciclopedia che mia mamma aveva nel salotto di casa, su uno di quei mobili di colore scuro con molti intarsi.
Ricordo che la parte alta era dedicata ai libri e la parte bassa ai soprammobili, rigorosamente con centrino di uncinetto fatto da qualche zia… Alcuni erano stinchi come un asse da falegname, mi dicevano che venivano messi in acqua e zucchero per far sì che diventassero così rigidi… e quindi, chi mi conosce, può ben immaginare come io abbia fatto ad assicurarmi che quello che mi avevano raccontato, a riguardo dei centrini, fosse vero! … Esatto!!! Ho succhiato il centrino di mamma!!!!!!! Sì… era dolce con un retrogusto di “Pronto”, ve lo ricordate? Quello per la polvere!! Io e mia sorella, ricordiamo tutt’oggi i sabati passati con pennellino e “Pronto” a spolverare la base del tavolo del salotto e i profili tutti intarsiati del mobile… Eh già… negli anni ‘70 sapevano come tenerci occupati.
Tornando a bomba sulle erbe, nel ripiano più in alto c’erano, appunto, questi tre piccoli tomi. Ricordo solo che ad un certo punto mi sono arrampicata sul mobile con le calze, rischiando la vita, perché il “Pronto” rendeva lucido e scivoloso il legno e presi quei libri. Li trovavo affascinanti, le foto botaniche, il nome in latino e le proprietà… e iniziai a leggere, a memorizzare, così, nei miei giri nel bosco andavo a caccia di erbe. Tra quelle, c’era anche il sambuco e così, arrivata all’età in cui potevo spadellare senza dare troppe giustificazioni, iniziai a fare i primi sciroppi, a seccare i fiori per le torte ed infine, con le bacche mature la confettura! Direi che, come pianta, il sambuco sia molto versatile. Da poco vivo in questo paese, in Brianza, su di una collina e finalmente ho trovato quel verde, silenzio e pace che cercavo… a volte l’unico rumore che sento è quello flebile del motore del frigorifero. La mia casa è collocata all’imbocco del bosco, il silenzio regna sovrano e ogni volta che ho voglia di fare due passi, esco di casa, percorro 300 metri, passando davanti al piccolo cimitero con le tombe ancora con i fiori freschi e entro nel bosco. Oggi però, essendo un po’ di fretta non mi sono addentrata nella radura, ma mi sono infilata in una strada sterrata che costeggia una vecchia cascina perché ho intravisto una stupenda pianta di sambuco carica di fiori. Il profumo era talmente dolce che lo si sentiva a distanza. Mentre raccoglievo sambuco (ovviamente sperando che nessuno mi vedesse, perché sapete… qui nonostante sembri che non ci sia nessuno, occhi osservano da dietro le finestre, e quando meno te lo aspetti, salta fuori qualcuno dal nulla, urlando di uscire dai prati). E così è stato, ma senza urla, un signore dall’aspetto gentile si è avvicinato fissando i fiori che tenevo in mano. Incuriosito mi guarda e mi dice: “Questa mi manca!” Io gli rispondo: “Buongiorno, cosa le manca? Forse i fiori che le sto rubando?” Lui: “No no li prenda anche tutti… ma cosa ne fa?” E da qui, il sig. Tiziano, si chiama così, che, non più giovane, ha tutto il tempo che vuole a disposizione, inizia raccontarmi della sua vita. Di quanto sia orgoglioso del suo castagno piantato ben 42 anni fa, indicandomi anche dove aveva fatto un innesto con una pianta di Marroni rubato in un vivaio di Milano mentre comprava semi per le carote, delle sue pesche che, nonostante gliele portassero via, lui era contento lo stesso, perché secondo lui, significava che erano buone, aggiungendo questa frase: “beh se me le avessero chieste, senza rubarle, io gliele avrei date lo stesso… “ Mi ha anche raccontato delle 2.500 pecore che erano nel prato a fianco, che con i loro belati e campanacci coprivano le nostre voci, avvertendomi che si sarebbero fermate ancora per due giorni e poi ripartite con destinazione Valsassina, passando per Lecco. Eh sì, i pastori di questo infinito gregge sono di proprio di Sirtori e con dovizia di dettagli, mi ha spiegato dove fosse la loro cascina e persino i dolori di anca e di ginocchio che ha il pastore più anziano, aggiungendo sospirando: ”d’altronde, stanno tutto l’anno all’umido…fanno davvero una vita di sacrifici ma la passione è la passione”. E così, come vi dicevo all’inizio, non avevo molto tempo… ma il racconto di Tiziano mi ha fatto fermare e rimandare tutto quello che avevo in programma… Ci siamo salutati ma con a promessa di bussare alla sua finestra ogni volta che passerò da li…. E lo farò sicuramente. Rientrando a casa ho pensato alla mia ricetta, sempre la stessa da anni, ce ne sono versioni diverse anche su internet, ma io seguito quella del mio tomo. Ed eccola qui:Ingredienti:
1 litro di acqua di rubinetto
1 kg di zucchero
3 limoni
30 fiori di sambuco ben fioriti
30 gr di acido citrico (si compra in farmacia ma se non l’avete, come me ieri, ho messo 5 limoni)
Come lo preparo? Molto semplice: prendo i limoni, li affetto, in un vaso largo e capiente faccio sciogliere lo zucchero nell’acqua e inizio a mettere fiori di sambuco, precedentemente controllati che non ci siano insetti, alternandoli al limone. Se prendete l’acido citrico, scioglietelo nell’acqua e zucchero. Una volta fatto ciò, mescolo con un cucchiaio di legno e lascio così sino al giorno dopo, a temperatura ambiente, mescolando di tanto in tanto coperto da uno strofinaccio. Il giorno dopo copro e metto in frigorifero per 3 giorni, ricordatevi di girarlo un paio di volte al giorno. Passati i tre giorni, filtro bene i fiori, strizzandoli, e metto a bollire per 3-4 minuti e poi via in barattolo, o bottiglia, come se fosse una marmellata. Va conservato al fresco e al buio.
Utilizzo finale:
Per preparare l’Hugo (se non sapete cosa sia cercatelo su internet e provatelo io preferisco questo allo Spritz);
Come dolcificante in torte soffici;
Aggiunto nell’acqua è un ottimo dissetante in estate.
………Ora i fiori stanno riposando, ci vediamo tra 3 giorni per il risultato…